Una successione di “eventi” studiati per raccontare la personalità di un single bolognese e mettere nella giusta luce gli oggetti da lui raccolti nei frequenti viaggi in Paesi esotici. Questa l’idea guida per la ristrutturazione attuata dall’architetto che ha concepito i diversi ambienti della casa – 65 mq in tutto – come memorie di viaggio: a partire da una galleria espositiva all’ingresso, fino allo spazio intimo della zona notte. Il committente aveva già un letto giapponese e il progettista ha pensato di coordinarlo a un cassettone cinese, e di far realizzare le ante della cabina armadio con listelli di legno e pannelli di carta plastificata in pieno gusto fusion. L’illuminazione è stata affidata per lo più a faretti a incasso, fonti discrete che non disturbano visivamente, e in alcuni casi a luci d’autore molto scenografiche. Son poi state abilmente occultate le presenze tecniche: come l’impianto di condizionamento (in un controsoffitto all’interno) e le caldaie (un volume essenziale in cucina che fa da contraltare alla cappa metallica). Altri elementi architettonici che danno carattere sono le scelte cromatiche, che prediligono tonalità intense, e l’uso del vetro temperato satinato per le maxi ante scorrevoli appese a binari a soffitto per non rovinare la continuità del parquet a doghe biondo rovere.

Località: Bologna
Committente: Privato
Tipo di incarico: Progettista, D.LL e Interior Designer
Periodo: 09/2005 – 12/2005
Nota: Pubblicato su BRAVACASA 08/2007 e CASAFACILE 08/2010

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