L’IDEA PROGETUALE

L’idea progettuale nasce dalla volontà di creare un intervento riqualificante nel cuore della Palazzina C, attraverso l’inserimento di un organismo architettonico indipendente che trae ispirazione formale dalle linee curve dell’edificio ospitante. Un intervento rivolto al futuro, dall’aspetto contemporaneo che sfugge alla logica della contrapposizione, cercando l’integrazione e l’armonia con la Palazzina costruita negli anni sessanta. Una riqualificazione visibile anche esternamente nel prospetto dove le logiche progettuali dell’esistente vengono riprese e valorizzate. Internamente una serie di forme circolari definiscono i vuoti e i pieni, generano elementi scultorei come nei due chiostri dove la dinamicità che scaturisce dalla torsione delle strutture, da un lato attrae i fruitori del nido verso l’ingresso, dall’altro accompagna il personale agli uffici. La matrice delle forme circolari viene continuamente riproposta, sia per collegare lo spazio accoglienza con lo spazio ricreativo attraverso sottrazioni di pavimento e sia per caratterizzare lo spazio loggia con un altro elemento scultoreo dalla forte connotazione. In questo modo la distribuzione interna degli spazi si adatta quasi naturalmente ai vincoli dell’esistente e alle richieste del bando: cerca di coniugare la presenza di un solo lato finestrato con l’esigenza di ospitare varie funzioni, ricreando una loggia a doppia altezza quale spazio filtro tra interno ed esterno sulla quale si affacciano su due livelli gli spazi dedicati alle attività delle sezioni e i locali direzione.

IL SISTEMA DEGLI ACCESSI

Gli accessi esterni, oltre a quelli pedonali già esistenti da P.zza Oderico da Pordenone e dall’interno dell’edificio principale su via C. Colombo 212, prevedono un nuovo accesso sul fianco del fabbricato per l’approvvigionamento del locale cucina attraverso l’ingresso carrabile da via R. Raimondi Garibaldi. Il sistema degli accessi interni, seguendo le indicazioni del bando, ha previsto l’ingresso principale al nido al piano primo in luogo del ballatoio esistente. Qui il nuovo interpiano crea una zona ampia di smistamento (80 mq) per il personale addetto e i fruitori del nido, illuminato da due grandi “clessidre luminose” (chiostri) incastonate tra i pilastri a forchetta esistenti, che oltre ad avere funzione strutturale, inondano il piano di luce naturale. Al piano inferiore, caratterizzato dalla stessa qualità architettonica, viene posto l’accesso secondario controllato; tale scelta è dettata dall’impossibilità di realizzare nuovi ascensori interni al nido per disabili e dall’esigenza di fornire vivande dai locali cucina (posto al piano superiore) alle sezioni divezzi. Sempre allo stesso piano è stato previsto uno spazio filtro di compartimentazione per l’accesso indipendente ai locali C.E.D. attraverso muri con elevata isolamento acustico.

Gli spazi esterni costituiti dall’intercapedine scoperta vengono ampliati attraverso la demolizione del muro di contenimento esistente e la realizzazione di un nuovo diaframma (micropali) in cls a ridosso di via R. Raimondi Garibaldi; in questo modo, oltre alla maggiore luminosità di cui godranno gli spazi interni, verrà riqualificata quest’area interstiziale con la chiusura a vetro cemento delle griglie di areazione che saranno compensate con nuove griglie poste sempre lungo l’intercapedine scoperta. Per limitare l’impatto visivo e rendere più accogliente tale spazio, verranno realizzate delle fioriere mentre la schermatura sarà fatta a mezzo di essenze arboree. Il nuovo spazio sarà delimitato da una recinzione costituita da doghe in legno che impedirà l’ingresso dalle intercapedini attigue. L’intervento prevede la ridefinizione della parte basamentale del prospetto su via R. Raimondi Garibaldi attraverso l’apertura completa delle tamponature con grandi superfici vetrate (115mq) per ottenere la maggiore illuminazione naturale possibile. Il pilastri saranno rivestiti sui lati con carter di alluminio preverniciato alla stregua di quelli esistenti nei piani superiori consentendo un’integrazione totale con la facciata esistente (fig.1 e 2). La loggia che si viene a creare, filtro tra interno ed esterno, è caratterizzata dalla presenza di sette grandi finestre ad apertura basculante per consentire il passaggio all’area esterna ed avere una fruizione continuativa durante tutto il periodo di funzionamento del nido. Tale spazio avrà la peculiarità del “cielo” all’interno attraverso una serigrafia a soffitto trasmettendo la sensazione di essere all’esterno anche nei giorni di pioggia. Lungo il nuovo muro sarà posizionata una scala di raccordo con la quota +0.00 per l’accesso all’area verde esterna; anche qui, come previsto dal bando, saranno realizzate delle schermature verdi per i climatizzatori e i gruppi elettrogeni esistenti, mentre il lato prospiciente la zona carrabile sarà chiusa da quinte arboree. L’area gioco, adeguatamente presidiata, per motivi di controllo e sicurezza sarà accessibile solo dall’asilo nido e non avrà collegamenti esterni.

L’ORGANIZZAZIONE FUNZIONALE

Il progetto prevede la realizzazione di un solaio interpiano in acciaio che, come già detto in precedenza, ha la funzione di ampliare la zona di “traffico” pedonale mista ufficio/asilo, ma soprattutto di accogliere gli spazi richiesti dal bando.

Piano primo – La parete di ingresso principale, rivestita in larice, è caratterizzata dalla presenza di bucature strombate eccentriche (illuminazione colorata e finestre oblò), con lo scopo di infondere gioia e curiosità nei piccoli. La superficie interna dell’interpiano consta di circa 260 mq e ospita lo spazio per l’accoglienza (72mq), i locali di direzione – stanza del funzionario (12 mq), stanza delle educatrici (19 mq) , i locali di servizio per il personale – spogliatoi (15mq), servizi igienici (10 mq), la sezione lattanti (spazio attività 46mq, spazio sonno 22 mq, spazio igiene 7 mq) e un deposito passeggini (6mq) .

La zona accoglienza è caratterizzata dalla presenza delle “clessidre luminose” (chiostri) che attraverso la riapertura dei lucernai in vetro cemento infondono luce naturale a tutto l’ambiente (fig.5 e 6); all’interno dei chiostri la presenza di essenze arboree a foglia caduca contribuisce a instaurare un dialogo nuovo con la natura, raccontando con i suoi colori (chioma) il cambio delle stagioni, lo scorrere del tempo attraverso i continui cambiamenti naturali. Per stimolare e infondere il senso di accoglienza e familiarità, all’ingresso sono stati realizzati due sistemi di esposizione per appendere i disegni che i bambini realizzano durante le loro attività; questo sistema è pensato per essere a tutta altezza ed essere visto anche nel piano inferiore nella zona ricreativa (fig.5 e 6). Intorno ad esso delle sedute circolari consentono ai genitori dei lattanti, dopo aver depositato l’eventuale passeggino, di cambiare i figli prima di entrare nella sezione.

A “guardia” dello spazio accoglienza, troviamo la reception la cui locazione è individuata da un percorso fatto di cerchi colorati a terra grandi e piccoli a simboleggiare le orme della crescita. La posizione della reception vicino la scala è studiata per avere controllo e sicurezza, oltre che dell’interpiano, anche di tutti i fruitori che accedono al livello inferiore per accompagnare i figli alle sezioni dei divezzi o per i genitori che vogliono fare delle visite temporanee nella zona ricreativa posto al piano sottostante. La sezione dei lattanti, così come la stanza del funzionario e delle educatrici sono poste sul lato nord ovest e presentano pareti vetrate su tutto il fronte consentendo di usufruire della luce naturale della loggia e contemporaneamente avere una visuale e un controllo continuo sulle sezioni dei divezzi al piano inferiore. Lo spazio sonno dei lattanti è illuminato invece dalle finestre del chiostro e presenta una parete scorrevole in legno che consente l’unione con lo spazio attività ottenendo una maggiore superficie per le attività di laboratorio. In tutti i locali e gli ambienti del piano primo è previsto un sistema di ventilazione meccanica controllata.

Piano terra – Il piano inferiore ospita le tre sezioni dei divezzi, una lavanderia (9mq), un locale trattamento aria (6 mq) per ventilazione meccanica controllata, una zona ricreativa per i genitori in visita (50 mq) con annesso bagno (5mq) e un locale deposito (8mq). La zona ricreativa è illuminata naturalmente dalle “clessidre luminose” ed è possibile accedervi all’interno attraverso una porta in vetro; l’interno dei chiostri è pavimentato con doghe di legno. La sensazione che si vuole trasmettere a chi usufruisce di questo spazio è quella di piacevolezza e tranquillità, dove la presenza di essenze arboree contribuisce ad estraniare il visitatore dal trovarsi in un edificio pubblico (fig.7). Le sezioni dei divezzi sono tutte articolate con uno spazio attività, uno spazio sonno e uno spazio igiene che fa da cerniera tra i primi due. Quest’ultimo presenta in genere due finestre interne per consentire agli educatori di controllare contemporaneamente i bambini sia nello spazio sonno che nello spazio attività.

All’interno dello spazio igiene, al posto dei classici lavandini per bambini, troviamo una piccola torre in acciaio con sette rubinetti per consentire un utilizzo al contempo giocoso e socializzante. Lo spazio sonno delle sezioni 1 e 3 sono illuminate dai chiostri mentre per la sezione 2 si è pensato ad un elemento dalla forte connotazione localizzato tra la loggia e lo spazio attività. La sua forma a tronco di cono ricorda le tende degli indiani contribuendo a generare divertimento nei piccoli fruitori; l’illuminazione avviene dall’alto attraverso tre grandi oblò (fig.8). Lo spazio attività delle tre sezioni è posto nella zona a doppia altezza per godere della spazialità della loggia; la parete che la divide da quest’ultima è realizzata in vetro strutturale scorrevole lungo binario sospeso e può essere accantonata in una nicchia predisposta.

LA TRASFORMABILITA’ SPAZIALE

La progettazione degli spazi attività delle tre sezioni è stata improntata sullo studio della flessibilità e adattabilità nel tempo cercando di venire incontro sia a nuove esigenze funzionali (aggiornamento e trasformazione dei metodi didattici) che ad eventi estemporanei (teatrini, riunioni genitori, etc). Questo è stato possibile grazie all’ausilio di pareti scorrevoli in legno che consentono di unire tutte le sezioni, e pareti scorrevoli in cristallo che determinano la configurazione open space con lo spazio loggia (vedi TAV.1).

IL SISTEMA STRUTTURALE

Il nuovo interpiano è costituito da una maglia strutturale in acciaio che si aggancia oltre ai solai e ai pilastri esistenti, agli anelli centrali delle strutture tubolari realizzate per i chiostri e per la scala. La torsione applicata coniugata alla restrizione dell’anello centrale diventa la caratteristica peculiare delle strutture tubolari. Un anello posto alla quota di +2.30 mt rispetto al piano pavimento irrigidisce la struttura e contemporaneamente funge da sistema portante per gli infissi. Alla base, poggiato sul solaio del 1° livello, troviamo l’anello principale che oltre a fungere da attacco per i tubolari strutturali, serve a ripartire i carichi portanti del solaio interpiano; nella fattispecie un enorme pilastro circolare cavo. All’interno del solaio in acciaio sarà collocata tutta l’impiantistica a servizio del nido nascosta da controsoffittatura con pannelli fonoassorbenti.

Località: Roma
Anno: 2010
Valutazione: n.d.
Gruppo: Studio Sabatino, A. Toto

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