La villa comunale si trova in una posizione quasi baricentrica tra gli elementi storico-culturali-religiosi che caratterizzano il comune di Monte Sant’Angelo (Castello, Basilica di S. Michele Arcangelo), il grande parcheggio pubblico e il tessuto storico con la sua veduta panoramica verso il golfo di Manfredonia. I due gradoni che la costituiscono, sono compressi a nord dai muri di contenimento e a sud dalla folta quinta arborea presente su P.za Beneficenza che ne nasconde l’ingresso e non lascia intendere la sua funzione connettiva tra i vari livelli di quota fino al Castello.

Partendo da queste considerazioni, si è delineata l’idea progettuale che ha inglobato P.za Beneficenza quale appendice dell’intervento, non solo per la sua posizione attigua ma per sviluppare gli intenti progettuali volti alla riqualificazione generale dell’area. Un intervento che, come meglio descritto in seguito, si distacca dalle impostazioni classiche dei giardini (qual’ è quella esistente) per sperimentare una nuova impostazione contemporanea basata su una griglia che, tenendo conto della posizione (a volte casuale) degli alberi già presenti al suo interno, ridefinisce gli ambiti e ridisegna l’intera struttura distributiva ponendo l’accento sull’asse connettivo principale e gli assi secondari trasversali ad esso.

Il quadro dell’analisi che denota una forte presenza delle essenze arboree unito alla loro salvaguardia, è stato uno degli elementi fondamentali che nelle scelte progettuali è servito a definire la griglia sulla quale si sviluppata la logica progettuale, tentando di raggruppare attraverso aiuole lineari le posizioni casuali (e caotiche nella parte inferiore) degli alberi esistenti. L’idea progettuale nasce dalla volontà di stabilire un asse visuale quale elemento cardine dell’intervento e dalla necessità di schermare i muri di contenimento che definiscono la Villa superiore. Tale scelta ha risolto contemporaneamente i due aspetti ovvero si è considerata l’ipotesi di espiantare la fila centrale di alberi presenti su P.zza Beneficenza (portando “respiro” all’attuale presenza fittissima del verde) e di quelli presenti lungo l’asse visuale per ricollocarli davanti a i muri di contenimento (secondo gli assi secondari) liberando il panorama nascosto al visitatore che giunge dal Castello . Gli ingressi alla villa avvengono lungo l’asse principale ovvero nella parte alta dalle scale di via D. Alighieri dove sarà apposto un cancello e dal Centro per Anziani mentre nella parte bassa attraverso un nuovo cancello che sarà realizzato con la recinzione.

L’idea progettuale tende non solo a mantenere tutti i collegamenti esistenti ma a rafforzarne la loro identità; la connessione tra via D. Alighieri e P.za Beneficenza sarà rimarcata visivamente; l’ingresso esistente dal Convento dei Cappuccini condurrà nella zona ludica della villa nella quale è previsto un campo da bocce; la funzione ospitante della Piazza per eventi legati a feste paesane o eventi estemporanei sarà migliorata grazie all’utilizzo di spazi privi di alberi. La parte inferiore della Villa sarà delimitata da una recinzione in metallo con una cancello di ingresso principale; tale scelta scevra da qualunque volontà di creare una barriera spaziale tra i due spazi attigui ha il solo scopo di preservare la villa nelle ore notturne e renderla più sicura per i fruitori. Scartata l’ipotesi di creare una rampa di raccordo per motivi spaziali, i dislivelli dei due gradoni saranno collegati da un ascensore esterno per consentire il superamento delle barriere architettoniche. Tutte le balaustre esistenti saranno conservare e ritinteggiate.

La villa sarà pavimentata con lastre di pietra di Apricena disposte ortogonalmente all’asse centrale, secondo linee che guidano il visitatore verso i muri di contenimento che fanno da quinta scenica ai percorsi; in fondo ad ognuno di essi è prevista un aiuola per il ricollocamento delle essenze arboree presenti nella Piazza con sistema di illuminazione dal basso per effetti scenografici notturni. La griglia che si genera dalla sovrapposizione degli assi secondari con la presenza degli alberi esistenti, definisce le aiuole lineari interne alle zone pavimentate; questi tagli si arricchiscono di ulteriori elementi che aggregandosi formano delle “isole” unite da pavimentazioni in legno ricomposto creando aree di sosta, vere e proprie “isole” di aggregazione sociale, dove contemporaneamente è possibile trovare anziani, bambini, sportivi ma anche semplicemente coppie di fidanzati o gruppi di amici.

Nella parte superiore tali “isole” si arricchiscono di sabbia e terra (aree gioco bambini, campo da bocce) e altre aiuole che ospitano vari tipi di specie botaniche, amplificando il concetto sociale. L’impressione, per chi fruisce degli spazi nella parte superiore, è quella di essere immerso in un quadro astratto e mutevole che, con i suoi colori, racconta il cambio delle stagioni, lo scorrere del tempo attraverso i continui cambiamenti naturali. A fare da contrappunto alla variabilità stagionale abbiamo l’imponenza degli alberi sempreverdi esistenti che provvedono a generare ombra nelle giornata più calde dell’estate garganica e a schermare dai venti freddi in inverno.

Il progetto del verde così concepito trova la sua massima espressione nelle aiuole botaniche: si tratta di un’importante collezione che ripropone alcuni dei principali biotopi tratti dalla macchia mediterranea, in prevalenza sempreverde, caratterizzata da un interessante polimorfismo. Il progetto ha selezionato quattro diversi tipi di macchia, consorzi arbustivi omoclimatici associati a climi caldo-aridi. Le aiuole botaniche formeranno una ricca palette di colori, per le fioriture variopinte e per i diversi toni di verde del fogliame. Viste da via D. Alighieri, dal Convento dei Cappuccini e dalle altre abitazioni prospicienti, le aiuole botaniche rappresentano una serie di isole di verde cangiante che connotano la superficie della villa superiore e che in primavera si arricchiscono delle fioriture gialle dell’elicriso, di quelle bianche o rosa dei cisti, di quelle azzurre del camedrio, e nella tarda estate sino all’inverno si accendono dei rossi delle euforbie e del lentisco.

Il materiale utilizzato per la pavimentazione (pietra di Apricena), oltre che integrarsi perfettamente in zone di pregio storico ed essere un materiale durevole, è stato scelto sulla base della provenienza locale per la limitare l’impatto ambientale dell’intervento. Le pedane ospitanti le sedute saranno realizzate in Tecnodek, uno speciale legno (proveniente dagli scarti di lavorazione) ricomposto con resine termoplastiche che gli conferiscono grande longevità ed estrema resistenza agli agenti atmosferici. Inoltre non necessita di trattamenti con oli protettivi, tinture ne di altri prodotti per la manutenzione ed è completamente riciclabile rappresentando una giusta soluzione per rispettare l’ambiente. La recinzione sarà realizzata con pilastri rivestiti sempre in pietra di Apricena ed elementi modulari in ferro per consentire la massima permeabilità visiva.

L’intervento, così come riportato nelle tavole di progetto, prevede tre sistemi di illuminazione che utilizzano la tecnologia LED per limitare il consumo energetico. È previsto un sistema a incasso a pavimento per rimarcare l’asse principale che da P.za Beneficenza guida il visitatore fino a via D. Alighieri; un sistema di illuminazione dal basso posto lungo i muri di contenimento e sotto gli alberi esistenti per creare suggestivi effetti notturni e un sistema puntuale per illuminare le varie zone della villa.

La sostenibilità ambientale viene perseguita anche con la raccolta delle acque meteoriche per le quali si prevede un sistema di canalizzazione interrato collegato ad una cisterna di recupero per l’irrigazione delle aiuole e degli alberi con sistemi a goccia.

Località: Monte Sant
Anno: 2012
Valutazione: 3° PREMIO
Gruppo: Studio Sabatino

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