L’intervento proposto, a carattere fortemente sperimentale, rientra nel progetto ‘La Casa Ecologica – Rete delle Cooperative per l’Abitare Sostenibile e si propone come progetto affiliato esterno al Progetto Europeo SHE – Sustainable Housing in Europe ( V Programma Quadro di ricerca e sviluppo della Comunità Europea), mirante ad ottenere il Marchio di Qualità & Sostenibilità – CasaQualità. L’imprinting ecologico dato all’intervento, 18 villette unifamiliari, nasce come reazione alla grave crisi ambientale in cui attualmente ci troviamo; l’edilizia tradizionale incide per un terzo sul consumo totale di energia nel mondo e per il 40% per la produzione dei materiali. Per l’intervento, in fase di progettuale, si è tenuto conto di tutte le problematiche inerenti le risorse ambientali, il loro ciclo di vita, l’analisi del sito e del microclima; mentre l’obiettivo principale che si pone in fase di funzionamento, è quello di ridurre al minimo il bilancio energetico cercando di assicurare un equilibrio costante tra la disponibilità delle risorse presenti e i fabbisogni.

AREA DI INTERVENTO – L’ area si trova in prossimità di due strade di collegamento; nello specifico, dalla parte nord abbiamo la strada provinciale Montesilvano-Pescara mentre dalla parte sud la strada comunale Montesilvano-Spoltore; attualmente l’accesso avviene attraverso una strada privata che si ricollega a quella provinciale e una stradina comunale che congiunge le due strade principali. La superficie oggetto dell’intervento è distinta in tre aree; la più grande presenta una superficie pari a 5.237 mq, le altre hanno rispettivamente 2.565 mq e 1.357mq; la morfologia del terreno denota una certa acclività per le aree più piccole, per cui si è deciso di limitare l’intervento residenziale a monte, ponendo pochi muri di contenimento e moderando l’impatto ambientale.

La ripartizione della superficie in tre aree con caratteristiche morfologiche diverse, ha portato ad uno studio tipologico differente a seconda delle esigenze dettate dalla bioclimatica. Sono state approntate tre tipologie, dalle caratteristiche architettoniche simili ma che differiscono per le aree in cui sono ubicati; i fabbricati A/B/C/D/E nascono dall’aggregazione della tipologia 1, il fabbricato F viene definito dalla tipologia 2 mentre i fabbricati G/H dalla tipologia 3. Per quanto riguarda la composizione dei volumi e gli aspetti architettonici dell’intervento, tutte le unità abitative nascono in relazione ad un variabile rapporto con la luce naturale, con i venti e le stagioni; i volumi e gli aggetti vengono studiati in rapporto con il sole e un accurato studio delle ombre portate, assicura un corretto soleggiamento ed ombreggiamento degli ambienti nelle diverse stagioni.

La disposizione degli edifici verso sud permette di massimizzare l’esposizione solare degli stessi. Verso sud sono state collocate tutte le zone giorno, con giardino privato annesso (TIP 2 e 3) o con balcone (TIP 1), in modo da beneficiare delle migliori condizioni di esposizione ed illuminazione naturale. Nella TIP 2 e 3 le scale e gli ingressi, seguono i principi dell’architettura bioclimatica, ossia vengono sempre collocati nel Iato nord in modo da fungere da schermo, da barriera al freddo e ai venti gelidi. Nella TIP 1 le scale con l’ingresso, sono collocate a sud per fungere da serre per l’accumulo di calore nei periodi freddi; mentre nei periodi caldi, grazie agli alberi a foglia caduca, il gradiente termico viene tenuto basso in virtù di sistema che consente l’attivazione di un camino di ventilazione.

TECNOLOGIE ADOTTATE – La caratteristica principale di queste residenze è, come già accennato, la ricerca di una qualità edilizia ispirata e conforme ai principi della bioarchitettura. Secondo tale presupposto sono state scelte:

fonti energetiche alternative rappresentate da fasce di collettori solari, dislocati ai margini inferiori delle falde di copertura rivolte a sud dei blocchi tecnologici, secondo una inclinazione ottimale pari a 34°. È prevista inoltre la dislocazione di boiler di accumulo, integrato con caldaia a condensazione che permette di sfruttare il calore latente generato dai fumi di scarico;

– per la climatizzazione degli alloggi è prevista la realizzazione di impianti radianti a pavimento collegati con impianti di deumidificazione per evitare condense di superficie. Questa tipologia d’impianto consente la realizzazione delle migliori condizioni di salubrità indoor contemporaneamente alla riduzione di almeno il 35% dei consumi energetici. Dato il funzionamento di questi impianti con acqua a bassa temperatura (max 35 °C), si è pensato alla perfetta integrazione degli apporti energetici solari (collettori solari) con quelli da fonti tradizionali (caldaia a condensazione). È inoltre possibile avere un raffrescamento estivo degli ambienti, utilizzando lo stesso impianto attraversato da acqua fredda;

– per quanto riguarda i materiali da costruzione, questi sono stati accuratamente selezionati tra quelli a prevalente composizione naturale, privi di sostanze aggressive o potenzialmente pericolose per la salute ed in ogni caso facenti riferimento alla locale tradizione costruttiva;

– grande importanza è stata data all’individuazione e realizzazione di efficaci coibentazioni sia termiche che acustiche utili a ridurre i consumi energetici e l’aggressività delle onde sonore;

– particolare attenzione è stata posta nel creare efficaci condizioni di evacuazione del gas Radon, così come di prevenzione e controllo dell’alterazione dei campi elettromagnetici, ossia, ogni appartamento sarà dotato di bio-disgiuntore, avrà un impianto di messa a terra a servizio delle masse ferrose presenti nell’edificio, un percorso delle linee di alimentazione elettrica (cavi schermati) studiato in modo da ridurre la possibile aggressività dei campi elettromagnetici;

– recupero e riutilizzo delle acque meteoriche e grigie attraverso impianti duali e serbatoi di accumulo di cui si parlerà in seguito;

OPERE DI RIFINITURA – I manti di copertura, sono previsti in pannelli continui sandwich bilamiera (alluminio verniciato) isolati con pannelli in sughero, distanziati in modo tale da creare uno spazio interstiziale per generare l’effetto camino (tetto ventilato) e opportunamente raccordati alle murature di estremità con scossaline in lamiera di alluminio; i canali di gronda saranno dello stesso materiale. La struttura portante di tali manti è costituita da supporti in acciaio zincato e arcarecci in legno lamellare su cui vengono fissate le lastre sandwich. Per le coperture piane dei blocchi tecnologici e’ prevista una impermeabilizzazione con membrane bitume-polimero ancorate con primer bituminoso sui massetti cementizi per le pendenze. Sulla impermeabilizzazione è posato uno strato di coibentazione in lastre continue di polistirene estruso ad alta densita’ con spessore di cm 4; i manti sono finiti con uno strato di ghiaietto sulla coibentazione anzidetta con interposto un foglio di tessuto non tessuto.

Per il recupero delle acque meteoriche è previsto un sistema di filtrazione di tipo passivo (filtrazione a sabbia o filtrazione a maglia metallica e/o sintetica) con l’obbiettivo di depurare l’acqua meteorica captata, da polveri o altri residui grossolani, prima della sua immissione nella vasca di accumulo, nella quale potrà avvenire una ulteriore sedimentazione delle particelle più fini. Un sistema di esclusione delle acque di prima pioggia, temporizzato su un periodo di almeno 15 min. e posizionato a monte del sistema di filtrazione, dovrà invece garantire che venga eliminata l’acqua di primo lavaggio della copertura, che consente l’asportazione delle polveri atmosferiche e di altri eventuali residui del manto di copertura. L’acqua recuperata verrà utilizzata per l’irrigazione delle aree verdi attraverso sistemi a goccia. Per quanto riguarda il serbatoio di accumulo, è previsto un’unica vasca interrata per le 13 villette (FABB A/B/C/D/E) , una vasca per il FABB E e una vasca per i FABB G/H; Le tamponature esterne saranno realizzate con termolaterizi di spessore 30cm; per le tramezzature interne è previsto l’uso di blocchi di argilla naturale porizzati con farina di legno naturale, esenti da prodotti di sintesi. Gli intonaci esterni saranno del tipo in premiscelato a base cementizia di 2 cm di spessore; quelli interni in premiscelato tipo pronto a base di calce e cemento di cm 1 di spessore. Le tinteggiature interne sia dei soffitti che delle pareti saranno realizzate con pittura lavabile ad alta traspirabilità. Le pareti esterne saranno tinteggiate con pittura silossanica di finitura opaca. Gli infissi esterni sono in profilati di alluminio elettrocolorato completi di vetrocamera con cristalli di sicurezza stratificati 6/7-12-6/7, adatti al contenimento dei consumi energetici ai sensi della L 10/91 e per contenere il livello di rumorosità ( fonoassorbenza ) nei limiti di norma. I pavimenti previsti sono in grès porcellanato delle dimensioni 30×30 cm su tutte le superfici del piano terra e del primo piano, fissati a colla su massetti a base cementizia all’uopo predisposti. Sono previsti anche piccoli accorgimenti per il contenimento dei consumi idrici come l’uso di cassette w.c. a doppio pulsante e di frangigetto o miscelatori di acqua e aria che grazie al principio di funzionamento, consento di ottenere un risparmio idrico che può arrivare al 50%.

SISTEMA DI FITODEPURAZIONE E RECUPERO DELLE ACQUE GRIGIE

Il progetto della rete tecnologica delle acque grigie, in conformità agli obiettivi di bioarchitettura del progetto, prevede un sistema di raccolta delle acque provenienti da singoli apparecchi sanitari (lavabi, bidet, docce, vasche da bagno), tramite impianti duali, per l’adduzione e la distribuzione, collegati a serbatoi interrati prossimi ad ogni gruppo di villette. Il sistema di filtrazione previsto per le acque grigie è necessariamente più selettivo di quello per le acque meteoriche, trattandosi le prime di acque microbiologicamente più attive delle seconde. Ad un primo filtro passivo (filtrazione a sabbia o filtrazione a maglia metallica), posto in entrata alla vasca di accumulo, in uscita al serbatoio di accumulo, un secondo filtro di tipo attivo, in grado di effettuare un trattamento tipo chimico sulla parte microbiologimente attiva dell’acqua grigia recuperata. Tali acque potranno essere riutilizzate per gli scarichi dei water attraverso la rete duale predisposta.

Le acque nere, attraverso il sistema di rete fognaria realizzato, verranno convogliate e trattate in un impianto di fitodepurazione a flusso verticale, ubicato al centro del gruppo di 13 villette, nel punto altimetricamente più basso dell’intervento. Verranno trattate attraverso vasche tre camere, adeguatamente dimensionate ove avverrà la riduzione dei solidi sospesi attraverso la sedimentazione di grassi, oli e saponi per sospensione. Successivamente le acque saranno filtrate in appositi pozzetti attraverso filtri in poliuretano in grado di trattenere eventuali sostanze solide non sedimentate o non sedimentabili. Tutte le acque in uscita dal trattamento primario verranno poi fatte affluire ad una zona di fitodepurazione a flusso subsuperficiale verticale ove riceveranno il trattamento di tipo secondario; dopodiché, raggiunti i parametri previsti dalla tabella 3 allegato 5 del D.L. 152/99, saranno smaltite in un corpo idrico ricettore consistente in corso d’acqua superficiale.

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