L’area oggetto del presente studio è ricompresa all’interno del Comparto TT1.8 Cartiere Vecchie con una superficie territoriale di circa 67.000 mq. Si tratta nello specifico di un’area agricola individuata a nord da via E. Rossi e a sud est dallo scalo merci della tratta Orte-Falconara; la morfologia del terreno risulta totalmente pianeggiante. La destinazione è mista artigianale / residenziale e vede quest’ultima concentrata nella zona centrale intorno all’area destinata a parco urbano (Tav AB 01) . La presenza di quest’ ultima è molto importante in quanto porta ad un aumento dei valori di umidità relativa e ad una riduzione della temperatura dovuta sia all’effetto dell’ombreggiamento che al fenomeno dell’evapotraspirazione. Tale fenomeno influenza sensibilmente anche le aeree circostanti come riportato in Solar Energy Fundamentals in building Design di Anderson B. – Mc Graw Hill, New York 1977 dove è stato rilevato che nei centri urbani, l’effetto raffrescante di zone verdi, determina un abbassamento di temperatura fino a 5.°C nelle notti estive e di circa 2° C durante le ore diurne.

ANALISI BIOCLIMATICA DEL SITO – Lo studio dell’area si è concentrato in prima analisi sui fattori ambientali e climatici della zona, rilevati negli ultimi 30 anni dalla stazione meteo Ancona-Falconara (Tav AB 01). Sono state riprese le medie mensili riferite alla temperatura massima e minima, le precipitazioni, i venti prevalenti, l’eliofania assoluta e l’umidità relativa. I dati riportati sono stati riconvertiti in grafici di rapporto che serviranno nella fase successiva quando si passerà alla progettazione nella scala di dettaglio per definire a livello eco-sostenibile (se previsto), il sistema edificio-impianto che avrà l’obiettivo di limitare i carichi di riscaldamento e raffrescamento fino al punto di poterli coprire in gran parte con l’energia solare e altre fonti rinnovabili ovvero riducendo al minimo il bilancio energetico e assicurando un equilibrio costante tra la disponibilità delle risorse presenti e i fabbisogni. La valutazione condotta a scala urbanistica, nel caso specifico, è tesa ad analizzare due fattori principali come richiesto dalle NTA del PRG di Jesi all’art. 3 – Criteri di sostenibilità alla scala urbanistica – comma a) Diritto al sole; Barriere verdi

ANALISI DELLE OMBRE PORTATE DEGLI EDIFICI – Gli edifici residenziali dei vari lotti, sono composti in aggregazione da unità dalle dimensioni di mt 12×9,5 e un altezza di 7,5 mt , orientati secondo due assi: TIPO A: lotti 2,3,6,7,8,9 presentato un asse sud-est /nord-ovest . TIPO B: lotti 4 e 5 sono orientati secondo l’asse sud-ovest /nord-est.Come evidenziato dalle maschere solari (riferite al solstizio d’estate e d’inverno), l’orientamento e le distanze tra i fabbricati, in rapporto alla loro altezza sono sufficienti a garantire il diritto al sole in quanto le ombre portate degli edifici coprono in parte le facciate dei fabbricati attigui ma solo nelle ore in cui le incidenze dei raggi sono molto basse. Nello specifico in estate, per gli edifici TIPO A l’altezza angolare e l’azimuth è sufficiente a garantire il soleggiamento continuo (Fig. 1); per gli edifici di TIPO B, nel pomeriggio la corretta disposizione dei fabbricati nel lotto 5r evita l’ombreggiamento sui corpi di fabbrica essendo gli stessi disposti in crescendo con due e tre unità (Fig. 2). Dall’analisi dei fattori ambientali e climatici è stato generato il diagramma solare (Software SUNCHART versione : 1.0) per determinare il corretto ombreggiamento dei fabbricati residenziali (Tav AB 02).

Fig. 1 TIPO A: maschera solare in estate maschera solare in estate

Fig. 2 TIPO B: maschera solare in estate maschera solare in estate

Per quanto concerne il surriscaldamento delle pareti rivolte a sud-ovest, come riportato in seguito saranno utilizzate schermature verdi ovvero piante a foglia caduca (vedi quadro essenze) da disporre lungo le perimetrazioni dei corpi di fabbrica secondo l’asse sud-est/nord-ovest, con il compito di schermare l’ingresso solare in estate (incidenze “alte” del sole estivo – Fig. 3e 4) ed essere permeabile ai raggi invernali (incidenze più “basse” dei restanti mesi – Tav AB 02). In questo caso la valutazione è stata condotta nel giorno del 15 luglio ore 15:00 quando si ha il massimo impatto sole-aria.

Fig. 3 TIPO A: maschera solare alberi a foglia caduca

Fig. 4 TIPO B: maschera solare alberi a foglia caduca

Nel periodo invernale, gli edifici di TIPO A presentano le facciate più lunghe libere dalle ombre portate essendo rivolte a sud-est e nord ovest (Fig. 5,6); per gli edifici di TIPO B, come già detto, la corretta disposizione dei fabbricati nel Lotto 5r evita in gran parte le ombre portate nelle incidenze basse (ore 15 Fig. 7).
Fig. 5 Ttipo A inverno1IPO A: maschera solare in inverno Fig. 6 tipo A invernoTIPO A: maschera solare in inverno
Fitipo B invernog. 7 TIPO B: maschera solare in inverno

L’ausilio di piante a foglia caduca, aiuta l’irraggiamento solare diretto e di conseguenza l’accumulo termico delle pareti esposte a sud / sud-ovest (Tav AB 03)

AUSILIO DI SCHERMATURE VERDI – Come già riportato nelle tavole di lottizzazione, lungo le strade di penetrazione urbana, sono previste la messa a dimora di una serie di alberature con la funzione di dare ombra alle aree destinate a parcheggio. A queste vanno ad aggiungersi nuove piantumazioni che da una parte (alberi a foglia caduca), come già illustrato in precedenza, aiutano il controllo dell’irraggiamento diretto delle facciate nei vari periodi dell’anno; dall’altra (alberi sempreverdi) fungono da barriera ai venti freddi invernali (Tav AB 03). La scelta delle essenze arboree da mettere a dimora sarà rivolta alle specie autoctone o naturalizzate;

ALBERI PER SCHERMATURA SOLARE. – Essenze da usare: Quercus pubescens, Acer campestre, Morus alba, Ulmus campestre ( le cortine devono miste per ottenere un effetto il più naturale possibile).

ALBERI PER BARRIERA FRANGIVENTO – Per le dimensioni, l’altezza e la densità della fascia tampone si propone un possibile schema di larghezza 4 m (le piante ad alto fusto devono essere piantate ad almeno a 2 mt dai confini). Essenze da usare: Quercus ilex, h a maturità 15-18 m (1 pianta ogni 3 m) Laurus nobilis o Ligustrum vulgaris, h a maturità < 12 m (1 pianta ogni 3 m); Arbusti Sempreverdi/Caducifoglie del tipo: Arbutus unedo, Phillyrea spp., Escallonia spp., Rhamnus alaternus, Viburnum tinus, Pyracantha coccinea, Spartium junceum, Prunus spinosa, Euonimus europaeus, Cornus sanguinea/mas, Crataegus monogyna/oxiacantha.) Gli alberi saranno sistemati nelle file più esterne, per creare uno sfondo più alto; gli arbusti prevalentemente sempreverdi (per avere una fitta protezione); verranno alternati a quelli a foglia caduca cercando di creare un effetto il più naturale possibile.

ALBERI PER BARRIERA ACUSTICA – E’ previsto una sistemazione lungo la fascia verde attigua la ferrovia per limitarne l’impatto acustico. Anche in questo caso si adotta una fascia tampone tipo boschetto di larghezza 4 mt. Essenze da usare: Quercus cerris (1 Pianta ogni 10 m) ; Ostrya carpinifolia, Ulmus campestre, Morus alba (1 Pianta ogni 10 m). Quercus ilex (1 Pianta ogni 10 m); Acer campestre, Cercis siliquastrum, Prunus cerasifera, Tamarix gallica, Laurus nobilis, Rhamnus alaterno, Arbutus unedo (1 Pianta ogni 6 m); Arbusti del tipo: Phillyrea spp., Viburnum tinus/opulus/lantana, Spartium junceum, Pyracantha coccinea, Euonimus europaeus, Prunus spinosa, Cornus sanguinea/mas. Gli alberi saranno sistemati nelle file più esterne, per creare uno sfondo più alto; gli arbusti prevalentemente sempreverdi (per avere una fitta protezione); verranno alternati a quelli a foglia caduca cercando di creare un effetto il più naturale possibile.

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